L’Etna, il vulcano che respira
Come noto l’Etna è uno dei più alti vulcani attivi d’Europa ed ha un’altezza pari a 3.350 metri. La sua attività è più spettacolare che pericolosa, anche se negli ultimi cento anni alcuni danni li ha provocati, come ad esempio la distruzione dovuta alla lava, del comune di Mascali, avvenuta nel 1928 e quella di fine 2002, che causò danni soprattutto per il terremoto, detto di Santa Venerina.
Il nome viene dal paese maggiormente danneggiato, e molti danni furono causati al versante orientale del vulcano. Questa eruzione è stata denominata l’eruzione perfetta, ed è da considerarsi tra le più esplosive degli ultimi 100 anni.
Ma l’Etna è un vulcano che respira. Sembra inverosimile, ma le immagini riprese dal Jet Propulsion Laboratory della NASA negli anni 1992-2001 mostrano come il suolo circostante il vulcano si alzi e si abbassi, comportandosi come un polmone. Il tutto è causato da un camera magmatica poco profonda, posta a circa 5 km al di sotto del livello del mare.
Le spettacolari immagini sono state riprese dai radar ERS-1 e ERS-2 dell’Agenzia Spaziale Europea, rielaborate e presentate nel filmato. I radar sono molto sensibili, in grado di rilevare le deformazioni del suolo entro un range di 2,8 cm.
La barra colorata in alto a sinistra del video mostra il movimento del terreno, che si abbassa e si alza. In basso a destra ci sono le barre verticali rosse e gialle che indicano le eruzioni del vulcano.
Il rosso indica una forte attività e il giallo una attività significativa ma di tipo moderato. L’animazione inizia con una grande eruzione laterale in corso, che provoca la deflazione del vulcano. Questa eruzione, che si è conclusa in 30 Marzo 1993, è stata seguita da un ciclo di 2 anni di inflazione e di una ripresa dell’attività vertice di fine attività del 1995.
L’eruzione è progressivamente aumentata verso la fine del 1990 ed è culminata con grandi eruzioni sul fianco del vulcano nel 2001 e 2002/2003.